4 novembre 2016
di Ivano Buccini (studente corso adulti) 

Credi nella divina provvidenza?
La settimana scorsa, ho avuto il tempo di rilassarsi, riflettere, meditare, e di fare degli esercizi fisici. Sono una persona con una certa personalità, e sono un idealista e incurabile romantico.
E proprio queste “doti” mi hanno dato l’opportunità di riflettere su quale direzione dovrebbe andare la mia vita, il mio futuro visto che il giorno della pensione sta arrivando.
Sono un uomo maturo, con un corpo di 69 anni e una mente giovane e pimpante, e quando mi sono accorto che il giorno del mio pensionamete era vicino ho cominciato a temere per quella austera parola “pensione”.
Per molti uomini e donne è sufficiente inserire nella propria vita “tramonto cronologico” e portare a termine un compito, il compito di ciò che è ‘divertente e ricreativo’. Ma in cuor mio ho sempre saputo che non sarebbe stato sufficiente per me, e cosi’ ho cominciato a pensare al domani, al quel giorno dopo il pensionamento, e mi chiedevo: Allora, che strada dovrei prendere, forse viaggiare?
Poi, era il settembre 2015, e riflettevo con me stesso se iscrivermi ancora alla scuola italiana Dante Alghieri e continuare nei miei studi della lingua e cultura italiana, che si svolgono al Centro Caboto. E cosi’ ho deciso di non tornare a scuola e di godermi in pieno relax l’autunno, ma poi qualcosa mi ha fatto cambiare idea e mi sono iscritto al corso avanzato, e con mio grande stupore, al ritorno in classe scopo che la mia ex insegnante, Rosaria, non è in classe e che era stata sostituito da Mafalda, una nuova insegnate madrelingua.
Mafalda, una persona, con prospettive uniche e con esperienze di vita oltre i suoi anni, lei è entrata come un missile nella mia vita scolastica. È proprio vero che la vita offre molte strade su cui si può viaggiare. Per fortuna le nostre strade si sono incrociate. Questo è stato l’inizio della “Provvidenza Divina”.
Mafalda ha continuato con lezioni di grammatica, letture e le sue storie di vita e di esperienze. Ogni settimana sono rimasto stupito da quello che questa signora nuovamente ha risvegliato in me, e come lei ha toccato i miei pensieri, ricordandomi come dovrebbe esere veramente la vita.
Poi “la pièce de résistance” ha fatto il suo ingresso, e l’intervento di questa Provvidenza è continuato. Mafalda ha deciso di farci leggere un racconto “Il Piccolo Principe”, una scelta, ne sono certo, a causa delle sue inclinazioni filosofiche (da laureata in Filosofia ci si puo’ aspettare questo ed altro). Ma proprio a questo punto, sono stato costretto a riflettere su come un bambino vede il mondo in tutta la sua semplicità e l’innocenza – una prospettiva che in relatà con il passare degli anni si addormenta in ognuno di noi. Il ciclo della vita alla fine ci nega tutti i punti di vista innocenti di un bambino. Mafalda, ha fine lettura del Piccolo Principe , con le varie discussioni in classe, ha cercato di farci vedere il mondo nella sua forma più semplice, ovvero, il modo in cui un bambino vede il mondo. Tre settimane dopo, Mafalda ha assegnato un’altro romanzo “Il Gabbiano Jonathan Livingstone”, una novella che parla di perseguire i propri sogni e la loro vera natura, in preparazione per il Book Club di italiano.
Dopo aver riletto “Il Gabbiano” la mia mente è stata inondata di pensieri e di ricordi, di come ero un convinto idealista nella mia gioventu’. Tuttavia l’idealismo che avevo era stato sepolto dalla responsabilità della vita e da altri impegni per altri amori come la famiglia; e, le restrizioni di “trovare il cibo per coloro che hanno avuto bisogno e per aiutare i miei carissimi ha perseguire i loro sogni”.
Ma, come il cerchio della vita si era ben concluso per me, i miei due ragazzi sono diventati adulti e indipendenti, e mia moglie con il ritorno precoce e prematura al suo Creatore, io sono, ancora qui, all’età di 69, Jonathan Livingston e il Piccolo Principe. La vita ha voluto quello che ha voluto, e ora, io sono un uomo con le prospettive di Jonathan e Il Piccolo Principe e con la possibilità di agire come loro.
Cara Mafalda, le tue classi le tue esperienze uniche, le discussioni e le letture del Piccolo Principe, e Il Gabbiano Jonathan Livingston (insieme a tutte le basi di Rosaria) hanno fatto non solo crescere la mia conoscenza della lingua italiana come Jonathan ma mi hanno dato una nuova prospettiva di vita per mio futuro non appena comincero’ la mia avventura in pensione. Ho l’opportunità di essere il Piccolo Principe, senza il suicidio, e un Jonathan Livingston, alla ricerca egoistica di agire secondo la mia vera natura. Questa nuova avventura mi è stata resa possibile a causa del tuo intervento nella mia vita e la tua vera natura.
Per un uomo di 69 anni, questo è un dono raro. Questo dono è il risultato diretto delle intersezioni della vita e l’intervento “Divino”. Come divina è che le nostre vite si sono incrociate? Come “divina” e che mi hai introdotto al Piccolo Principe e mi hai reintrodotto Il Gabbiano in ognuno di noi? Come “divina” che mi hai ripresentato il dono e la possibilità di rivalutare la mia vita attraverso gli occhi de Il Piccolo Principe e il Gabbiano?
Grazie Rosaria per avermi aiutato a tornare alla lingua italiana, che parlavo quando ero piccolo.
Grazie Mafalda. Grazie per avermi permesso di vedere come la mia vita futura dovrebbe essere vissuta.
E tutto questo avvolto in una delle più grandi lingue del mondo – la lingua di Dante, la lingua italiana, e il linguaggio finale di musica e romanticismo. Grazie Centro Caboto per aver reso possibile tutto questo.
Ivano Buccini